Scriveva Louis Kahn, grande architetto americano di origine ebrea: "Una città è quel luogo
dove un bambino, girovagando, vede qualcosa che gli preannuncia che farà per ilresto della sua vita"
Guardate la foto in alto...è il 27 marzo 2012....una
bambina, mia figlia, 10 anni, il suo nome è Ilaria e seduta su un muretto dietro
una transenna con scritto Edificio Pericolante, guarda un braccio di una pala
meccanica...i suoi occhi fissano attenti e timorosi, un frastuono assordante
nelle piccole orecchie nelle quali io, mamma, vorrei che entrasse solo il suono
dolce di un flauto ...questo è quello che avrei voluto o almeno sperato per le
mie due bambine.
Lo sguardo di Ilaria osserva... attento... quella pinza che
trita, taglia minuziosamente ogni parte di quella casa dove viveva la Signora
Rosina, nostra dirimpettaia.
In quella casa Ilaria ha tanti ricordi, soprattutto la sera
di Halloween quando con gli amichetti del quartiere andava a bussare ad una
grande porta di legno massiccio e il sorriso gioioso di Rosinali accoglieva regalandogli i dolcetti
e qualche centesimo.
Ilaria e Giorgia dentro quelle porte ora sospese nel vuoto, ci sono
entrate centinaia di volte....hanno giocato e riso dentro quelle stanze ora
illuminate dal cielo.
Mentre quel braccio taglia la casa con tutti i suoi
ricordi dentro, io faccio foto per non fermare il tempo, per fermare il ricordo
di quell'istante e la voce di Rosina rotta dal pianto, mi racconta dei
sacrifici per costruirla, lei e suo marito...."Ci siamo sposati che non
avevamo neanche una forchetta ed un coltello...."
Ora la sua casa è un cumulo di macerie e la sua vita in un
alloggio del Progetto C.A.S.E. a circa 10 km dall'Aquila....il progetto per la
riedificazione della sua casa di fronte alla mia (...ancora da abbattere) è
bloccato in non so quale ufficio.....
Ma gli occhi di Ilaria continuano a guardare...
.......improvvisamente cade un solaio , esce del fumo e il
rumore del crollo su quello della pala meccanica ci costringono a mettere le
mani sulle orecchie per proteggerci.
Ilaria si gira verso di me dopo un paio di ore circa, lei fa
foto col suo cellulare intanto, perchè mi dice.." Mamma non voglio
dimenticare...quando qui costruiranno una casa più bella io non voglio
dimenticare quello che c'era prima...e lo voglio ricordare alla Signora Rosina.
Appena finisce la demolizione, i vigili del fuoco mi chiedono
se voglio portare la Signora Rosina sulle macerie per vedere se c'è qualche
effetto personale o qualche oggetto che la signora desidera che venga
recuperato.
Lei mi guarda incerta e io supero le transenne con Ilaria e
Giorgia, nel silenzio irreale che sovrasta tutto......
Trovo un paio di foto di Carnevale del figlio da piccolo e un
portatovagliolo di legno con inciso il nome del marito. Li porto dalla Signora
Rosina che mi dice..."Vorrei il portone della casa...era di castagno...vorrei
solo quello.."
I Vigili del Fuoco glielo mettono da un lato e continuano a
sgomberare.
Andiamo via ....con un dolore nel cuore incredibile mentre
le mie due figlie consolano la Signora Rosina confidando in una casa nuova che
sarà bellissima.
Ho passato tutta la sera con Ilaria e Giorgia (l'altra mia
figlia di 13 anni) a spiegare che le cose brutte spesso hanno dietro un grande
progetto e che ci sono segnali che ti fanno capire che devi cercare sempre la
luce anche quando pensi che il buio avvolga tutto e che non andrà mai via.
Stamattina siamo uscite dalla casina per andare a scuola, con
la consapevolezza di non trovare più davanti a noi la casa di Rosina e questo
che vedete è lo spettacolo che ci siamo trovate davanti....
Un arcobaleno sulle macerie....
"...voglio leggere dietro questi colori, il segno
bellissimo della rinascita e della luce che c'è dietro tutta la nostra
sofferenza e dietro tutte le nostre lacrime. Ancora dopo tre anni tanto dolore
ma io voglio la luce e la sento e combatterò per L'Aquila e per tutti quei
bambini che guardando la loro città devono voler sapere da subito cosa vogliono
fare nella loro vita......VOLARE PER L'AQUILA!"
Non ho parole. Sento brividi in tutto il corpo. Credimi, non vi abbiamo dimenticato...dico sul serio.
RispondiEliminaPer due anni consecutivi sono venuta all'Aquila... ed oltre che negli occhi è nel mio cuore
RispondiEliminacome la tenacia di voi donne che continuate a combattere contro il sistema per la vs. passione
un abbraccio forte in questo terzo anniversario
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